Day 3 - Bumping into Peggy Whiters and the long way to Vermont

Together with former astronaut Peggy Whitson, Newark Airport.
La giornata inizia con una piacevole sorpresa: non devo chiamare il taxi per recarmi all’aeroporto di Newark (EWR) perché l’efficiente Crowne Plaza mi mette a disposizione gratuitamente il loro van attrezzato con rampa di accesso idraulica. Il premuroso addetto mi carica nel van e a questo punto senza nessun blocco del mio scooter - evidentemente le leggi del New Jersey sono ancora più permissive di quelle di New York - si avvia celermente verso l’aeroporto, mentre io cerco disperatamente di appigliarmi da qualche parte: le centrifugate del giorno precedente al confronto sembrano una tranquilla e noiosa gita in calesse. Quando arriviamo al Terminal la situazione si presenta caotica, macchine parcheggiate in seconda e terza fila, parcheggio per disabili straoccupato da vari strati di vetture, una scena che anche da noi in Italia sarebbe inusuale ed è tutto detto! L’autista riesce a trovare un posticino riservato, miracolosamente rimasto vuoto, alla fine del Terminal.
Ci avviamo quindi, io comodamente sullo scooter e lui con le mie valige, ai banchi di accettazione di United, distanti un centinaio di metri, ma comodamente posti sul marciapiede fuori dalla sala partenze (l’apprezzatissimo curb-side service tipico dei grandi aeroporti americani). A differenza di quanto fatto a Malpensa non ho preinformato la compagnia relativamente all’imbarco del mio Atto - sul loro sito non era richiesto - ma sono pronto comunque a consegnare tutta la documentazione. Con mio stupore l’addetto mi consegna il biglietto senza nessun tipo di domanda né sulle dimensioni dello scooter ripiegato, né sulla batteria. Gli chiedo perplesso se posso procedere verso il gate e lui mi risponde “A meno che tu non voglia restare qui a darci una mano a caricare i bagagli, sì puoi andare!”. Sì, il New Jersey è decisamente particolare. Mi avvio quindi verso i controlli in sella al mio scooter. Anche i controlli sono “easy”, resto seduto su Atto mentre l’addetto della TSA esegue il solito pat down e passa sullo scooter il tampone per rilevazione esplosivi.  Done! Very easy! Mi avvio quindi verso il gate ma fortunatamente mi fermo per un verificare di avere tutto... dov’è l’Ipad!? L’avevano tolto dal mio zainetto e messo in un contenitore a parte senza informarmi... sorry sir.
Ok adesso ho tutta l’area duty free a mia disposizione e mi lancio in esplorazione dei vari punti vendita: un altro vantaggio di Atto che mi rende indipendente e non più in balia dell’addetto all’assistenza. Ad un certo punto noto un assembramento di persone con cameramen a contorno, penso all’ennesima ripresa di qualche serie televisiva. Molto meglio invece: si tratta di un evento speciale organizzato da United per celebrare il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla luna. Sono presenti Kevin Ford, ex astronauta e colonnello della USAF ed ora pilota United e Peggy Whitson, prima comandante donna della stazione spaziale e detentrice del record americano di permanenza nello spazio con 665 giorni cumulativi e 10 EVA (attività fuori dalla stazione spaziale).
Ovviamente non resisto alla tentazione e chiedo a Peggy la possibilità di una foto assieme che gentilmente mi concede. Grande Peggy!
Perfetto! La giornata sta procedendo benissimo, forse troppo ...
Mi avvio soddisfatto al gate e mi imbarco sul volo per Burlington, Vermont senza problemi. Ci stacchiamo dal finger con un po’ di ritardo e rulliamo verso la pista di decollo. C’è molto traffico e avanziamo lentamente. In distanza si vede l‘inconfondibile skyline di Manhattan con la Freedom Tower che si staglia laddove una volta svettavano le torri gemelle. Trenta minuti dopo aver lasciato il finger il capitano ci informa che a causa dell’errato funzionamento di un sensore dobbiamo rientrare al finger e cambiare aereo. Scusandosi per l’inconveniente, aggiunge “Ci sono giorni in cui gli aerei non hanno voglia di volare e purtroppo oggi è uno di quelli”. D’altra parte stava andando tutto troppo bene...
Data la notevole distanza del nuovo gate decido di evitare alla povera ragazza dell’assistenza un po’ in sovrappeso di spingermi sulla sedia a rotelle fino al gate e quindi dopo aver dato le istruzioni per assemblare Atto - sto diventando sempre più chiaro ed efficace - salgo in sella e via veloce verso il nuovo gate. Arrivo giusto all’inizio del nuovo imbarco. Solita procedura di chiusura scooter e via verso il mio posto. Questa volta il nuovo aereo non fa le bizze e decolliamo - con due ore di ritardo - verso il Vermont, uno degli ultimi otto stati americani che non ho ancora visitato.
Purtroppo Manhattan è parzialmente coperta da nubi e vedo solo parte di Central Park e di sfuggita la Freedom Tower. Il volo procede sopra una spessa coltra di nubi che si dirada solo durante la discesa verso Burlington sopra il vasto lago Champlain, condiviso tra stato di New York, Vermont e Canada.
Burlington è decisamente una cittadina dalle dimensioni ridotte (conta poco più di 40.000 abitanti ed è la più popolosa in Vermont) ed è per metà limitata dal lago e per l’altra metà da foreste. Gli edifici aeroportuali di BVT, in accordo con la grandezza di Burlington, hanno una superficie inferiore a quella del duty free di un terminal del JFK. Lo sbarco avviene veloce ed in meno di dieci minuti sono sul taxi del simpatico Mac che mi porta al vicino Holiday Inn. Mac è decisamente simpatico ed affidabile e quindi concordo con lui il viaggio del giorno dopo per visitare Montpelier, la capitale del Vermont, distante una sessantina di kilometri da Burlington.







Commenti

  1. Cominciavo ed essere in crisi di astinenza da questo blog, meno male che lo hai aggiornato. Mi hai salvato! Grazie!

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  2. Fede : ciao Riccardo, pure io seguo il blog e con trepidazione attendo tue nuove. Domandone :quali sono gli stati degli usa che ti mancano e perché li hai saltati nei tuoi viaggi precedenti?. Ciao 🖐️

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    1. Ciao Fede! Dopo aver visto il Vermont, mi mancano solo 7 stati, ovvero: Arkansas e Missouri, che visiterò fra una settimana, Minnesota, che vedrò tra 10 giorni, Indiana, Michigan, Iowa e North Dakota. Non li ho visitati prima perchè mi sono concentrato su quelli - dire più interessanti sarebbe ingeneroso e ingiusto - con più attrattive. Per quanto riguarda i territori americani li ho visti tutti tranne le Northern Mariana Islands. Penso di conoscere gli USA meglio di molti americani!

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