Day 9 - Pensacola, Florida not the Sunshine state today







Pensacola, città sul Golfo del Messico, è situata all’estremità del cosiddetto Florida Panhandle (manico della padella) - se guardate una mappa della Florida, capirete perché - ad una mezz’ora dal confine con l’Alabama. L’approccio finale verso l’aeroporto di Pensacola è stato rallentato a causa del forte temporale che imperversava sotto di noi: per una quindicina di minuti abbiamo percorso il circuito d’attesa tra enormi ed inquietanti cumulonembi.  Ad un certo punto l’assistente di volo comunica che il pilota proverà ad atterrare ... probabilmente non la migliore formulazione per tranquillizzare i nervosi passeggeri (io come al solito spero in una bella turbolenza stile montagne russe). La discesa avviene con una leggera turbolenza ed atterriamo con una decisa frenata.
L’aeroporto è molto piccolo e l’assistenza molto efficiente: il mio Atto viene portato dalla stiva alla porta dell’aereo. Continua a suscitare notevole curiosità da parte del personale di terra che non ha mai visto un oggetto simile. Addirittura alla partenza dall’enorme aeroporto di Chicago uno degli addetti al carico, non avendo visto nulla di simile in trent’anni, mi chiede nome della ditta costruttrice per acquistarlo per suo padre. Fuori dall’aeroporto piove abbondantemente e le giovani e gentili assistenti portano me ed i miei sempre più pesanti bagagli verso i taxi. Il taxista Ryan è un giovane smilzo di 27 anni con le braccia ricoperte di tatuaggi e piuttosto taciturno. Il traffico in città è in tilt a causa del forte temporale, alcune strade sono allegate e quindi l’efficiente polizia ci devia su un altro percorso che si intasa di macchine. Dato che siamo fermi in coda decido di “far parlare” il mio taxista. Gli chiedo se è originario di queste parti. Lui mi spiega che è nato in Colorado e da quando aveva sette anni ha vissuto in diverse parti degli USA a causa del lavoro di suo padre, un sottufficiale dell’esercito. Lui stesso è stato un militare ed è stato anche in zone di guerra in Medioriente. Vedo che non parla volentieri di questa esperienza e quindi cambio discorso. Cosa potrò chiedergli?
“Cosa pensi di Trump?”. Chi mi legge penserà che la mia sia oramai un’ossessione, ma la mia curiosità mi spinge a capire le vere ragioni che hanno portato un personaggio talmente improbabile alla carica elettiva con più potere al mondo. Lui accenna un sorriso, premette che non si occupa di politica, ma ritiene che Trump stia facendo un buon lavoro. D’altra parte è un businessman di successo (!) e gli USA sono fondati sul business ... Questa breve frase credo riassuma efficacemente la mentalità imperante negli USA di oggi, business above all, decisamente una deriva tristemente materialista rispetto alla Dichiarazione di Indipendenza che sanciva il diritto inalienabile alla Vita, Libertà e Ricerca della Felicità. Comunque, nonostante sia un supporter di Donald, Ryan è simpatico e proseguiamo la chiacchierata su un terreno meno delicato. Fuori la pioggia non da tregua fino a sera.
Le previsioni danno sole caliente domani, speriamo!

Commenti

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  2. Pensacola... GULP! Questo nome è legato ad un ricordo indelebile della mia infanzia: "Paperino e il fuorilegge di Pensacola", una puntata della mitica saga "Storia e gloria della dinastia dei Paperi"... onde per cui salutami il fuorilegge mascherato!

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    1. C'era pure un doblone commemorativo associato a quelle storie!

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